PAURA NEI BOND DI VENETO BANCA E POPOLARE DI VICENZA

C’è un termometro sensibilissimo che misura il rischio (e la paura) sulla delicata e complicata partita del salvataggio delle due banche venete, la Popolare di Vicenza e Veneto Banca. Quel termometro sono i prezzi su cui si muovono i bond delle due banche e nei giorni scorsi segnavano febbre alta. È l’unico indicatore di mercato, dato che le due banche non sono quotate, ma il loro debito è in mano a molti tra soci e investitori istituzionali.

Quei prezzi sono letteralmente crollati mano a mano che la tensione saliva sulle incertezze del salvataggio.

 

veneto banca

 

Si riuscirà a fare la ricapitalizzazione precauzionale da 5 miliardi per mettere in sicurezza le due banche senza ferire gli obbligazionisti o si va dritto dritto al bail in con le ferite che verrebbero inferte non solo ai bond subordinati ma anche ai bond senior? 

Quesiti e paure che si riflettono molto bene su quel termometro che sono i prezzi delle obbligazioni. In particolare di quelle di grado «senior».

Quelle in teoria più sicure ma che non lo sono più se il piano della ricapitalizzazione precauzionale (sul copione di Mps) dovesse andare a monte e si dovesse aprire la strada all’ipotesi più traumatica: il bail-in, cioè il salvataggio della banca a carico dei suoi creditori (compresi obbligazionisti senior e correntisti oltre i 100mila euro).

Ad osservare i prezzi dei titoli con grado senior si capisce chiaramente come il mercato in questa fase stia chiaramente prezzando anche l’ipotesi peggiore.

 

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Basti prendere a titolo di esempio il bond della Vicenza quotato sull’Extramot e che scade a ottobre del 2018. È un’obbligazione senior con cedola al 5% e fu emessa nel 2013. In teoria un bond sicuro, non è un subordinato. Ebbene a fine gennaio quotava tranquillamente a 98.

Da allora il crollo quasi senza fine. Da fine gennaio al 15 marzo è sceso da 98 a 75. Un calo cosi consistente equivale a una fuga massiccia. Era il mese e mezzo in cui era in corso l’operazione di transazione con il ristoro del 15% offerto ai vecchi azionisti che avessero rinunciato alle cause legali. Un’operazione vitale per stabilire se le due banche (tolte di mezzo le cause legali) avessero il requisito della solvibilità.

Come si sa se non dimostri di essere solvibile non puoi chiedere la ricapitalizzazione precauzionale che mette al riparo dalla tagliola del bail in.

Da metà marzo il rimbalzo per sei sedute a riacciuffare quota 85, per poI riprecipitare a quota 78 fatta segnare il 31 marzo. Siamo di fatto su nuovi minimi storici per il bond 2018 della Vicenza che ha toccato qui livelli solo a fine novenbre del 2016. Quel prezzo indica rendimenti stellari di oltre il 30%. Rendimenti a rischio alto, altissimo.

Articolo preso dal “Il Sole 24 ore” in data 4/04/2017